Sebbene abitato sin dal neolitico e divenuto romano nel 14 a.C. con la nascita del primo nucleo del borgo, la storia di Bobbio è legata soprattutto a quella del monaco irlandese Colombano, poi divenuto Santo, che vi fondò nel 614 la grandiosa abbazia che prese il suo nome.
Il complesso monumentale ospita oggi il Museo Cittadino e il Museo dell’Abbazia, con opere che ricordano la vita del Santo e il famoso scriptorium.
Simbolo del borgo è il Ponte Gobbo o Ponte vecchio, costruzione di età romanica con rifacimenti successivi e sovrastrutture barocche, lungo 280 metri con undici arcate differenti tra loro.
Dal momento che la costruzione di un ponte in età medievale veniva considerata un’opera prodigiosa, spesso la realizzazione di queste opere dava origine a numerose leggende.
Infatti, il ponte è conosciuto come Ponte del Diavolo proprio perché legato alla leggenda che ne attribuisce la realizzazione al Diavolo in accordo con San Colombano.
Da qui la forma ondulata e irregolare frutto dell’ira del Diavolo che nel momento di ricevere come compenso la prima anima mortale che l’avesse attraversato, subì l’astuzia del Santo che lo fece attraversare da un cane.
Bobbio mantiene ancora le strade con l’acciottolato, piazze e santuari di rara bellezza.
È importante meta turistica, dove godere delle attività all’aperto immersi nei boschi dell’Appennino, dagli sport invernali negli impianti sciistici, ai trekking, alle giornate di relax sulle suggestive spiagge lambite dalle acque limpide del fiume che attraversa tutta la valle.
La nostra Cantina si inserisce all’interno di questi paesaggi dal fascino inconfondibile e dalle uve autoctone della Val Trebbia nascono vini che, giorno dopo giorno, ne raccontano l’essenza autentica.