Il germogliamento è una fase cruciale del ciclo vegetativo della vite che, insieme al pianto, dà il via alla nuova stagione e ci regala la vista di un susseguirsi di gemme che si aprono e germogli che si allungano.
Questo processo è controllato da stimoli esterni ed interni, ma soprattutto dalla temperatura.
In particolare, il germogliamento avviene quando la temperatura dell’aria raggiunge la soglia minima di vegetazione, detta zero vegetativo.
Questo valore varia in base alla specie e al vitigno, ma di regola si considera che la vite abbia bisogno di una temperatura media di circa 10 °C per germogliare.
Il germogliamento è preceduto dal “pianto”, che segna la fine del periodo di riposo invernale della vite. Dalle ferite provocate dalla potatura invernale fuoriesce un liquido linfatico che segna la ripresa dell’attività radicale e permette alla pianta di riappropriarsi dell’acqua e dei sali minerali persi durante la stagione fredda.
Successivamente, si ha il rigonfiamento delle gemme e l’apertura delle brattee, che permettono la fuoriuscita del germoglio con le sue prime foglioline.
Questa fase evidenzia la vera e propria ripresa vegetativa e risente delle condizioni climatiche precedenti.
Il germogliamento è una delle fasi più affascinanti dell’intero ciclo vegetativo, poiché segna la rinascita della vite e rappresenta il punto di partenza per la produzione dell’uva che darà origine ai vini.
Una volta completato il germogliamento, si entra nella fase di agostamento o maturazione del tralcio, durante la quale le sostanze elaborate vengono immagazzinate come riserve della pianta.
Il ciclo annuale della vite è caratterizzato da queste fasi fenologiche che suscitano grande fascino tra gli appassionati di viticoltura.